Tutti i fatti contenuti in tale racconto sono elucubrazioni mentali ovvero fantasia allo stato puro senza nessun riferimento alla realtà. Monroe’s City Premessa Una settimana dopo Storia d'amore in cinque giorni... (Sctitta da Dan Barret) |
Monroe's
Qualche mese fa il mio amico Monroe si è trasferito ed ha cominciato a dire, dai vieni a farti un weekend nella mia nuova città, ci si diverte, è troppo figo, si acchiappa alla grande, poi ti ospito io, e così via…
Da premettere che la città di Monroe non mi è mai interessata come metà turistica, però mi son detto un giro nella vita in una città unica come questa bisogna farlo per forza. Allora comincio a vedere le possibili date per il viaggio e le propongo anche a Newton e Sacher. Ma a loro la cosa non interessa (sapete io continuo ad essere uno scapolone, loro oramai si sono ammogliati, quindi è normale ragionare anche per l’altra metà oltre che per se stessi). Mi dico, adesso lo dico al mio amico di mille avventure, Kalz, che accetta la cosa con molto entusiasmo. Tra le possibili date, cerco di organizzare in un classico ponte collegato ad un weekend, ma Kalz è indeciso sul da farsi e quindi la partenza viene posticipata di un mese. Io partirò dalla Città Eterna, mentre lui da quella detta di ‘Mezza’. “Terroni” a Monroe’s City. Prima di prenotare provo a sentire Monroe, che a suo tempo mi aveva detto non ci sono problemi, nella mia città vi ospito io! Invece, anche lui aveva qualche problema su dove dormire. Prenoto una doppia in un albergo nel quartiere di South Stone per due notti. Kalz si fermerà una notte in più e si affiderà all’organizzazione di Monroe. Già li vedo, a dormire in un parco pubblico al freddo e al gelo. Ebbene, si arriva alla sera prima della partenza e come succede nelle migliori tradizioni, viene preannunciato sciopero dei voli aerei per il giorno dopo. Il viaggio si prospetta bene! Il giorno dopo arrivo in aeroporto e con un po’ di fatica riesco a partire con una sola ora di ritardo. Nulla rispetto a quello che riuscirà a combinare il nostro buon Kalz, mettetevi comodi, arriva il bello. Kalz arriva di mattina in aeroporto e gli si prospetta un attesa prolungata fino alle 3 di pomeriggio. Allo stesso tempo il malcapitato si accorge di non avere con sé la carta d’identità. Si ricorda di averla lasciata al campo di calcetto la settimana prima, quindi riparte alla volta della città degli Angeli e riesce a recuperarla. Poi, tranquillo da buon terrone, mangia a casa e riparte per l’aeroporto, ma qui lo aspetta una sgradita sorpresa: l’aereo è già partito.
Piccola Osservazione
Di solito prima di partire bisogna avere con sé due cose, la carta d’identità ed il biglietto aereo e poi, se si salta un pranzo o qualcosa altro per una volta fa niente. Voi che ne dite?
Ebbene sì, mi ritrovo a Monroe’s City senza il mio compagno di viaggio, ma penso fra me e me, non è la fine del mondo, si tratta solo di un weekend, starò culo e camicia con Monroe.
Invece no, Monroe (Conosciuto da tutti come un lavoratore instancabile, un famoso stacanovista, sfido qualcuno a crederci!) deve lavorare, dato che oltre ad essere quasi senza casa è pure senza soldi. Mi dice, che non lavora da due settimane e quindi per questioni di sopravvivenza questo weekend avrebbe lavorato. Poi, lui aveva considerato che io sarei venuto insieme a Kalz. E che cmq ci si sarebbe visti di sera.
Bene, con il mio fluente inglese (ahahahah, rido da solo!) mi addentro nella city. Da notare l’efficienza dei mezzi, l’ingresso gratis nei principali musei ed in generale la buona organizzazione della città. La cosa interessante è che all’interno del Monroe’s Museum ci sta di tutto di più, hanno saccheggiato a destra e a manca in tutti i continenti. Una scritta relativa ai bassorilievo del Partenone recita:…grazie a Lord Monroe per averci donato….’Sti Cazzi!! Casomai bisognerebbe ringraziare la Grecia per averci dato tali opere d’arte. Comunque, come dire tralascio la mia opinione in merito e proseguo nel racconto. Poi, è meglio riparlarne alla fine, in quanto è tutto il contesto del viaggio che fa esprimere un giudizio sullo stesso!
E’ sera ci si vede con Monroe, sopraggiungono altri due amici della “Terronia”. Si tratta di Tony e Turi. Come si dice in questi casi: - l’integrazione è tutto -. Si va a bere in un locale, appena arriviamo già in parecchi sono a buon punto, cioè il loro livello alcolico è abbastanza alto. Un’usanza tipica del luogo, dopo il lavoro e specialmente nei weekend. Monroe, dopo essere usciti dal locale, sarà stata l’una di notte, ci abbandona, in quanto la mattina seguente gli tocca lavorare (almeno così recita). Noi superstiti ed imperterriti continuiamo il nostro tour de force attraverso la città e andiamo in un altro locale (un club), dove per entrare siamo costretti a fare la fila al freddo ed al gelo. Per farla breve, rientro in albergo verso le 3.30 del mattino. Sulla strada del ritorno, il numero di persone alcolizzate sale a vista d’occhio. Non posso far a meno di ricordare una ragazza che indossava solo una sottoveste e camminava a piedi nudi per strada con una temperatura che era prossimo a zero gradi centigradi ed un vento gelido che ti tagliava la faccia. Il giorno dopo mi addentro nella city, usando i comodi mezzi di trasporto di cui è dotata la città riesco agevolmente a vedere i principali monumenti della city, ma obbiettivamente quando si vive nella città eterna è difficile rimanere colpiti da un monumento. L’unico che mi abbia colpito è stato il ponte con le due torri. Oltre ad essere bello, ti impressiona abbastanza. Arrivata la sera, mi ritrovo con Monroe. Questa volta però, all’amico Terrone Turi si aggiungono due indigene, di cui una si scopre essere la fidanzata di Turi (questa sì che è integrazione!). Ci dirigiamo verso una festicciola di compleanno in un pub all’interno di una sala privata posta al piano superiore dello stesso. Avviene il miracolo, Monroe che, fino a quel momento aveva parlato solo in italiano e non aveva spiaccicato nemmeno una parola nello slang del luogo, da ciò il dubbio atroce che lui non avesse appreso nulla in questi suoi sei mesi di permanenza all’estero, comincia ad emettere suoni in lingua straniera.
Alla sola vista di “pilu straniero” si attiva. Monroe in versione straniera è uguale a quello italiano con la sola differenza che quando parla con le ragazze racconta cazzate in lingua straniera, logicamente con qualche incertezza. Ma, oramai ha raggiunto il minimo sindacale in lingua straniera per acchiappare tranquillamente. Figa e lingua straniera l’abbinata che mancava al Monroe, oramai è un uomo completo.
Cosa aggiungere, ah si, un altro piccolo aneddoto: dopo un po’ alla festa si unisce anche l’altro amico terrone che mancava alla combricola, Tony. A questo punto succede una cosa che secondo me è stata troppo ridicola. Monroe attacca bottone con l’amica della ragazza di Turi e le racconta riferendosi al suo amico Tony, lui è un casanova, l’amica abbozza uno sguardo sul genere: “Ma che cazzo stai raccontando?”. E risponde, ma perché le donne lo trovano attraente? A quel punto tutti a ridere! Poco dopo arriva il casanova e ci racconta che ci aveva appena provato con una tipa che gli aveva dato un bel due di picchè. Alla proposta di Tony, vuoi venire a teatro con me? Aveva ricevuto una risposta secca: “Penso di no!”. Bene, a questo punto io abbandono la festa e decido di tornare in albergo causa, 1) chiusura metropolitana, 2) stanchezza fisica al limite, 3) Slang sotto il livello minimo sindacale per provare qualsiasi tipo di approccio (specialmente in fase di ascolto).
Vado via, mentre Monroe si trattiene a “lavorare” l’amica della fidanzata di Turi………….
Conclusioni
-
Si può essere più cazzoni di Kalz?
-
E’ andata meglio a lui che ha perso l’aereo, oppure a me che sono partito per andare a trovare Monroe?
-
Sconclusionato come Monroe ne ho visti pochi, mi dice, vieni che ti ospito, ti porto in giro, ti faccio conoscere tanta gnocca ed invece….in ogni caso per me rimane un mito….e comunque l’importante è divertirsi e stare bene con se stessi.
-
Fare un weekend toccata e fuga è un’ammazzata, lo sconsiglio tranne se non spendi veramente due lire oppure hai venti anni
Sono in aeroporto e fra un’ora torno nella città eterna, dico la verità sono contento e credo che non tornerò mai più nella città di Monroe (anche se poi mai dire mai!).
(Sctitta da Dan Barret)